Monaci e castagni 

E' noto che oltre l'opera di evangelizzazione delle genti, gli ordini monastici, dopo il medioevo, hanno diffuso la coltura dell'albero di castagno, quello che già nel IV secolo a. C., Senofonte aveva definito 'albero del pane'.  Il frutto di questo magnifico albero, la castagna, ha consentito la sopravvivenza stessa delle popolazioni montanare in quanto ha costituito una delle principali fonti di nutrimento, ci sono stati infatti lunghi momenti in cui si poteva parlare di civiltà del castagno .

 

 

Del legame Frati/Castagneti, seppure in modo più generico cioe'  con più ampio riferimento all’intera zona Baselica-Costerbosa, si parla persino nel Decreto Ministeriale 1/8/1985 (c.d. Galassini portante "Dichiarazione di notevole interesse pubblico della zona del monte Molinatico e parte dell'alta val Taro sita nel comune di Borgotaro.) dove, nelle motivazioni, compare tra l'altro "Celebri, infine, sono i castagneti che circondano Baselica e Costerbosa, i quali secondo la tradizione sarebbero stati messi a dimora dai Frati Benedettini".